Coronavirus, l’allarme Oms: “Attenti a falsi vaccini, farmaci e kit”

In piena emergenza Covid-19, cresce il numero di prodotti falsi che garantiscono di diagnosticare, curare, prevenire il coronavirus.

A lanciare l’allarme è l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità. L’allarme è rivolto sia ai consumatori che ai professionisti e le autorità sanitarie. L’Oms ha dichiarato di aver ricevuto numerosi rapporti riguardanti la diagnostica in vitro e i reagenti da laboratorio falsificati per la rilevazione del coronavirus Sars-CoV-2. Pertanto, prodotti che vengono dichiarati vaccini per il Covid-19 potrebbero comportare rischi significativi per la salute pubblica.

L’Oms ricorda che, in questa fase, non esiste vaccino e non raccomanda alcun medicinale per il trattamento o la cura di Covid-19. Dunque, i consumatori e acquirenti finali, devono prestare particolare attenzione perché potrebbero trovarsi di fronte a possibili truffe online. È richiesta la dovuta diligenza da parte di tutti e la verifica accurata quando si acquistano prodotti medici, sia online che di persona.

L’OMS, inoltre, ha invitato anche le autorità sanitarie ad una maggiore vigilanza: tutti i prodotti medici devono essere ottenuti da fonti autentiche e affidabili. La loro autenticità e le condizioni del prodotto devono essere attentamente monitorate

FARMACO GENERICO: COSA C’È DA SAPERE

Un farmaco generico è un medicinale con gli stessi principi attivi, forma farmaceutica, dosaggio e modalità di somministrazione del farmaco ‘di marca’.

Ma cosa c’è da sapere?

-Innanzitutto, prima di essere messo in commercio questo farmaco ha bisogno dell’autorizzazione del Ministero della Sanità, che effettua studi di biodisponibilità sul farmaco generico per accertare l’equivalenza terapeutica col medicinale al quale fa riferimento: ossia la stessa composizione qualitativa e quantitativa e la stessa forma farmaceutica di quello di marca.

-Inoltre, il farmaco generico è sempre meno costoso di quello di marca (all’atto della registrazione deve costare il 20% in meno), in quanto non deve ammortizzare il costo delle spese di ricerca e di quelle di promozione. È noto che per dimostrare l’efficacia e la sicurezza terapeutica di un nuovo farmaco è necessario sperimentarlo su centinaia o addirittura migliaia di soggetti. Tale sperimentazione richiede mesi e ha costi elevati. L’azienda che mette in commercio un medicinale generico, invece, è esente dalla dimostrazione dell’efficacia terapeutica in quanto, se il principio attivo raggiunge nel sangue gli stessi livelli ottenuti dal medicinale originatore (se è cioè bio-equivalente a questo), presenta anche la stessa efficacia terapeutica. Dimostrare la bio-equivalenza richiede tempi e costi molto minori, per cui il farmaco generico può essere posto in commercio ad un prezzo inferiore.

-Un farmaco generico può essere messo in commercio col permesso di chi detiene il brevetto o quando scade la copertura del brevetto, che in Italia può durare fino a 38 anni.

– Il medico di famiglia, lo specialista ed il farmacista devono sempre informare il paziente dell’esistenza di un farmaco generico sia a pagamento che fornito dal Sistema Sanitario Nazionale; in questo modo il cittadino ha la facoltà di scegliere quale medicinale acquistare.

CORONAVIRUS, GLI STUDI CLINICI APPROVATI DALL’AIFA

L’Aifa, in poco più di un mese, ha valutato un totale di 80 domande, tra richieste di autorizzazione di avvio di protocolli di sperimentazione e proposte di studi clinici. 

L’Agenzia Italiana del farmaco ha pubblicato sul suo sito il primo Report dei lavori della Commissione Tecnico-Scientifica, che fornisce dati degli studi clinici dei farmaci utilizzati per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19 e proposte di sperimentazioni.

Sono 16 gli studi clinici che hanno avuto parere favorevole: fra questi, 7 sono stati autorizzati anche dal Comitato Etico Unico dell’INMI L. Spallanzani e sono stati avviati. A questi si aggiungono due studi clinici su Remdesivir, approvati dall’AIFA prima dell’entrata in vigore del Decreto Cura Italia.

In totale gli studi avviati sono attualmente 9.

Le domande restanti hanno ricevuto parere sospensivo con richiesta di integrazioni; altre hanno avuto parere non favorevole o sono state considerate non valutabili.

La celerità e la metodologia condivisa dei processi di approvazione rappresentano le basi di uno strumento di ricerca innovativo, in grado di garantire un trattamento in sicurezza dei pazienti con il necessario rigore scientifico, anche in un contesto di emergenza.

CORONAVIRUS, LE IMPRESE DEL FARMACO NON SI SONO MAI FERMATE

Tra tutti i settori essenziali ce n’è uno forse più essenziale degli altri: la produzione dei farmaci. Un comparto che va avanti non solo per contenere l’emergenza Coronavirus ma per tutte le persone che hanno bisogno di medicine.

Le imprese del farmaco lavorano ininterrottamente in prima linea al servizio del Sistema Sanitario Nazionale, consegnando senza sosta farmaci e ogni prodotto necessario per fronteggiare il drammatico momento che sta attraversando il nostro Paese.

Il presidente di Farmindustria, l’associazione delle imprese del farmaco, Massimo Scaccabarozzi, ha spiegato come si sono subito attivati con delle task force sulla produzione e sulla distribuzione per avere dei piani di continuità, che garantissero queste due attività anche in caso di emergenza piena.

In questo modo, anche grazie alla collaborazione con l’Aifa, si limita al massimo la situazione di carenza farmaci. C’è stata, infatti, qualche carenza legata al fatto che alcuni ospedali hanno fatto scorte di prodotti specifici, come gli antivirali, gli anestetici, i prodotti da rianimazione.

Questa esperienza, però, deve insegnare che la salute non è un costo bensì un investimento. Perché basta un problema di questo tipo per mettere in ginocchio l’economia mondiale.

CORONAVIRUS: AIFA, COSTANTEMENTE ATTENTA AI FARMACI UTILIZZATI SUI PAZIENTI

L’emergenza coronavirus Covid-19 è ovviamente al centro delle preoccupazioni di tutti. Un vaccino contro il coronavirus potrebbe essere la risorsa più importante per fermare la pandemia, evitando la morte di milioni di persone in tutto il mondo.

Sono diversi i farmaci su cui l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, sta ponendo attenzione per capire se avviare una sperimentazione sul territorio nazionale. Non si deve necessariamente ricominciare da zero poiché farmaci come gli antiretrovirali o alcuni farmaci antimalarici hanno dato dei risultati positivi. L’Agenzia Italiana del Farmaco, insieme alla sua Commissione Tecnico Scientifica, è costantemente impegnata nella gestione dell’emergenza COVID-19 per quanto riguarda i farmaci utilizzati dai pazienti in questa pandemia.

Ovviamente la scienza non può né forzare i tempi né affidarsi a pochi casi per dare un risultato che sia utilizzabile e dunque affidabile per tutti, ma non resta inerte.

Secondo il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, è fondamentale uno sforzo congiunto di decisori, agenzie regolatorie, ricerca pubblica e privata per arrivare a un vaccino per tutti, efficace e sicuro, in tempi possibilmente rapidi.

Si dovrà partire da studi pre-clinici, necessari per autorizzare la sperimentazione clinica. Solo dopo saranno verificate efficacia e sicurezza nell’uomo.

Il dottor Magrini, inoltre, raccomanda di verificare le notizie sui social o anche quelle a mezzo stampa e controllare le fonti ufficiali per evitare errori e false speranze.