NUOVA VARIANTE DELTA PLUS: QUALI SINTOMI PROVOCA?

La nuova mutazione del coronavirus circola anche nel nostro Paese, anche se i numeri sono bassi.

La nuova variante, chiamata delta plus, è una variazione della variante delta ed è già presente un po’ in tutta Europa. Anche in Italia, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità.

La nuova variante risulta presente in Italia in un numero piuttosto limitato di casi, un po’ in tutte le regioni. Al 19 ottobre erano stati fatti 86 sequenziamenti. La Delta plus “è una variante” del Covid-19 “che per il momento non è ancora preoccupante ma è sotto osservazione perché sembra che abbia un’ulteriore capacità di contagio rispetto alla variante Delta. Questo nuovo sotto-ceppo di Delta che contiene una mutazione aggiuntiva potrebbe rendere più facile per il virus infettare gli individui.

Inoltre, secondo i primi studi sarebbe potenzialmente resistente alla terapia con anticorpi monoclonali

Ma quali sono i sintomi della variante Delta Plus?

Al momento, nulla suggerisce che i sintomi dell’infezione con la variante Delta Plus siano diversi da altri ceppi di Coronavirus. I principali sintomi sono questi e la maggior parte delle persone che contraggono il Covid sintomatico sviluppa almeno uno di questi:

-temperatura elevata

-tosse persistente

-perdita o cambiamento dell’olfatto o del gusto.

I vaccini funzionano anche contro la variante Delta Plus?

Sebbene sia troppo presto per dire in modo definitivo se i vaccini saranno influenzati da questo nuovo ceppo, gli studi iniziali suggeriscono che è improbabile che questa mutazione abbia un grande impatto sulla loro efficacia. Sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter dire esattamente in che modo Delta Plus avrà un impatto sui Paesi, ma i primi studi suggeriscono che la mutazione non sarà in grado di eludere la protezione offerta dai vaccini.

Secondo gli esperti, i vaccini esistenti sembrano proteggere molte persone dal Covid grave, ma sono necessari livelli molto più alti di anticorpi per proteggersi dalla Delta rispetto al ceppo virale originale, per questo auspicano vaccini specifici per questa variante.

Continua a seguirci per altre notizie:

www.petroneforniture.it

EMA CHIEDE APPROVAZIONE PER SEI FARMACI

Il comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema ha raccomandato l’approvazione di sei farmaci alla riunione di ottobre 2021.

Quali sono questi farmaci?

-Trodelv, sacituzumab govitecan,

-Rybrevant, amivantamab,

-Aspaveli, pegcetacoplan,

-Cibinqo, abrocitinib,

-Sitagliptin SUN sitagliptin fumarato,

-Vaxneuvance, un vaccino pneumococcico polisaccaridico coniugato 15-valente, adsorbito.

Trodelvy (sacituzumab govitecan) ha ottenuto un parere positivo per il trattamento del carcinoma mammario triplo negativo non operabile o metastatico.

Il comitato ha adottato un parere positivo raccomandando la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per Rybrevant (amivantamab) destinato al trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Il Comitato ha adottato un parere positivo per Aspaveli (pegcetacoplan) per il trattamento di pazienti adulti con emoglobinuria parossistica notturna.

Il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Cibinqo (abrocitinib) per il trattamento della dermatite atopica.

Il comitato ha adottato un parere positivo per Vaxneuvance (vaccino pneumococcico polisaccaridico coniugato (15-valente, adsorbito)), destinato alla profilassi contro la polmonite pneumococcica e le malattie invasive associate.

Un medicinale generico, Sitagliptin SUN (sitagliptin fumarato), ha ricevuto parere positivo dal Chmp per il trattamento del diabete di tipo 2.

Oltre a questi nuovi farmaci, il Comitato ha raccomandato estensione di indicazione anche per Edistride, Forxiga, Hizentra, Kisplyx, Lenvima, Repatha, Skyrizi, Xeljanz, Zeposia e Keytruda.

Anziani e medicine: emerge la necessità di prescrivere meno e meglio

Gli anziani assumono tanti farmaci, in certi casi troppi.

Dagli antibiotici alla vitamina D, l’AIFA segnala un uso non appropriato di medicine nell’età anziana. Questo emerge dal rapporto realizzato dall’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (Osmed) con il coordinamento di Aifa e Istituto superiore di sanità (Iss). L’elenco è lungo e riguarda in taluni casi anche l’interazione di più prodotti senza la dovuta precauzione.

Nel corso del 2019 la quasi totalità della popolazione con 65 anni o più ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci (98%), con consumi giornalieri pari a tre dosi per ciascun cittadino e una spesa pro capite annua di circa 660 euro. Gli uomini hanno un consumo superiore di medicinali rispetto alle donne e al Nord Italia se ne utilizzano meno che al Sud. Secondo il rapporto, i farmaci del sistema cardiovascolare, e in particolare gli antipertensivi, sono la categoria a maggiore prescrizione negli over 65 anni e, nel 2019, otto persone su dieci in questa fascia di età hanno ricevuto almeno una dose, con un massimo del 96% negli ultra 85enni. Seguono i farmaci per il diabete e per la gastro-protezione (con una prevalenza d’uso del 71%), mentre circa metà della popolazione over 65 ha ricevuto antibiotici.

Differenza Nord-Sud

Analizzando i dati in termini di consumo e di spesa, emerge una grande differenza Nord-Sud: al Nord, infatti, si spendono in media 593 euro per utilizzatore rispetto ai 759 euro del Sud. Questa differenza di spesa (-21%) è spiegabile sia con un minore consumo che con un diverso costo per giornata di terapia. Tra il 2018 e il 2019 si registra un aumento di spesa per tutte le classi di età, incluse le circa 800mila persone di oltre 90 anni, una popolazione in crescente crescita e di cui poco si conosce rispetto all’utilizzo dei farmaci.

Preoccupante uso di vitamina D e antibiotici

La vitamina D è fortemente utilizzata dagli anziani; gli altri farmaci che eccessivamente usati sono anche alcuni antiaritmici, e si rilevano anche alcuni problemi di interazione tra farmaci erroneamente usati insieme. C’è poi un uso eccessivo di antibiotici ben documentato. Il fatto che il 50% degli anziani abbia ricevuto almeno un antibiotico nell’anno è un dato che conferma un sovra-utilizzo.

Ok dell’Aifa: nuovi farmaci per curare Covid-19

Non solo vaccini: in arrivo altri farmaci per sconfiggere il Covid-19.

I vaccini non saranno l’unica arma in grado di sconfiggere il Covid. Accanto ai nomi in codice dei vari composti sviluppati da Pfizer-BioNTech e Moderna, troviamo una lista sempre più lunga di promettenti cure.

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha reso disponibili i medicinali anakinra, baricitinib e sarilumab per il trattamento del Covid-19. A renderlo noto la stessa Aifa.

I tre farmaci, pur avendo proprie specificità, si aggiungono al tocilizumab nel trattamento di soggetti ospedalizzati con Covid-19 con polmonite ingravescente sottoposti a vari livelli di supporto con ossigenoterapia.

Questo consente di allargare il numero di opzioni terapeutiche e nello stesso tempo consente di evitare che l’eventuale carenza di tocilizumab o di uno di questi tre farmaci possa avere un impatto negativo sulle possibilità di cura.

Si tratta di farmaci sicuri perché conosciuti da anni. Ma fino all’arrivo del Covid erano utilizzati per curare la cronicità di una malattia come l’artrite reumatoide. Oggi si è scoperto che in dosi diverse questi principi attivi possono intervenire sulla fase acuta del Covid.

Sia chiaro: un’arma non può e non deve escludere l’altra, almeno non ancora e non in questa fase. Poter contare su validi vaccini, i cui effetti sulla riduzione delle ospedalizzazioni sono ben visibili nei grafici relativi ai Paesi con i tassi di vaccinazione più elevati, deve essere l’ancora alla quale aggrapparsi.

Continua a seguirci per altre informazioni