FARMACI DI FASCIA A: QUALI SONO?

Farmaci di fascia A: essenziali e per patologie croniche

Con la dicitura “farmaci di fascia A” si vuole indicare l’insieme di tutti quei medicinali il cui prezzo può essere rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale (o SSN).

Si tratta di farmaci considerati essenziali per la salute, come i farmaci per la cura di malattie croniche (quali l’ipertensione, il diabete, l’asma) o di malattie acute limitate nel tempo ma che possono essere gravi (per esempio le infezioni).

Questi medicinali, previa presentazione dell’apposita ricetta medica, possono essere dispensati, interamente o parzialmente, a seconda dei casi, a carico dello Stato.

Fino a poco tempo fa, i medici prescrivevano i suddetti farmaci sulla cosiddetta “ricetta rossa”, oggi completamente rimpiazzata dalla ben nota e discussa ricetta elettronica in quasi tutte le regioni d’Italia.

I farmaci di fascia A sono quindi gratuiti, anche se, in funzione delle normative vigenti in ciascuna regione, in alcuni casi può essere previsto il pagamento di un ticket, che deve essere effettuato dallo stesso paziente.

Ad esempio, nel caso in cui il medico prescriva un determinato principio attivo di cui sono disponibili sia la specialità medicinale “di marca”, sia il farmaco generico, il paziente può decidere se acquistare il farmaco generico totalmente rimborsato dal SSN, oppure se acquistare il farmaco “di marca” pagando la differenza di prezzo (ticket).

Quali sono i farmaci di fascia A?

Alla categoria dei farmaci di fascia A appartengono tutti quei medicinali considerati essenziali, oltre a quelli deputati al trattamento di patologie croniche, come, ad esempio, alcuni tipi di antibiotici oppure alcuni farmaci impiegati nel trattamento delle patologie cardiovascolari.

Tutti i farmaci di fascia A sono riportati e ordinati in ordine alfabetico per principio attivo all’interno di tabelle che vengono redatte e costantemente aggiornate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Alla classe A appartengono anche i farmaci di classe H, cioè i farmaci ospedalieri, che per le loro caratteristiche (di utilizzo, indicazioni oppure effetti indesiderati) vengono distribuiti attraverso gli ospedali o le farmacie territoriali in distribuzione per conto. I farmaci di classi H sono gratuiti. Questi farmaci hanno un prezzo unico su tutto il territorio nazionale, stampato sulla confezione esterna, che viene stabilito per contrattazione tra l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e l’azienda produttrice.

La Farmacia Vittorio Petrone si occupa di forniture ospedaliere a cliniche e case di cura private e convenzionate su tutto il territorio nazionale in 24h/48h. Forniamo ogni specialità medicinale, nelle quantità desiderate e ai prezzi più scontati sul mercato.

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Igienizzante mani: errori da non fare

I gel igienizzanti per le mani sono un’ottima alternativa quando si è fuori casa e non si hanno a disposizione acqua e sapone. Non tutti i gel igienizzanti sono uguali, anzi.

Insieme alle mascherine, i gel igienizzanti sono considerati uno strumento fondamentale per prevenire il contagio da Coronavirus. Pratici e facilmente reperibili, gli igienizzanti per le mani sono diventati parte della routine quotidiana di ognuno di noi da un anno e mezzo a questa parte, ma ci sono alcune precauzioni da seguire.

Non usare i prodotti sbagliati

Un prodotto disinfettante non vale l’altro. I gel disponibili in commercio, infatti, non sono tutti uguali. Non acquistare disinfettanti per le mani con imballaggi che imitano i contenitori di alimenti o bevande. I bambini potrebbero esserne attratti e mangiarli, rischiando gravi pericoli.  Nei primi mesi della pandemia non era facile reperire i disinfettanti per le mani. Alcune persone, quindi, hanno optato per un approccio fai-da-te, creando prodotti casalinghi. Questo non è più raccomandato. Usare i prodotti sbagliati può anche essere la causa dell’invecchiamento delle mani.

Versarne una quantità insufficiente

L’igienizzazione per le mani è efficace solo se si usa una quantità corretta di prodotto. Non bisogna avere paura di sprecarlo. La dose giusta è quella sufficiente per rivestire e coprire adeguatamente la parte anteriore e posteriore delle mani, così come le dita e l’area tra le dita.

Essere troppo veloci

È vero che usare il disinfettante per le mani è un’opzione più veloce rispetto al lavaggio delle mani con acqua e sapone. Ma non bisogna essere troppo rapidi e precipitosi. È bene strofinarlo almeno per circa 20 secondi.

Pulire l’eccesso sui pantaloni

La sensazione di umidità del disinfettante per le mani che penetra nella pelle può essere spiacevole. Tuttavia, bisogna resistere alla tentazione di asciugarsi le mani usando un asciugamano, la maglia o i pantaloni. Altrimenti si potrebbe diluire l’efficacia dell’igienizzazione delle mani. Inoltre, se le superfici che si toccano per togliere l’eccesso di prodotto hanno germi, si contaminerebbero anche le proprie mani.

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PILLOLE ANTI-COVID: COME FUNZIONANO I NUOVI FARMACI?

La corsa ai nuovi farmaci orali contro l’infezione da virus SarsCoV2

Anche se la vaccinazione resta lo strumento migliore per tenere a bada il Covid, ci sono due nuove cure che riescono a ridurre i ricoveri: un nuovo antivirale, si chiama Molnupiravir, approvato, dalle autorità sanitarie inglesi e un altro farmaco, sempre antivirale, il Paxlovid, ha dimostrato, secondo l’azienda produttrice, di ridurre il rischio di ospedalizzazione o morte dell’89%.

Le cure non devono in alcun modo costituire una scelta alternativa ai vaccini: servono quando il vaccino non è risultato efficace (è possibile: i vaccini non sono mai efficaci al 100%,), oppure quando le persone non possono sottoporsi alla vaccinazione per motivi vari.

Attualmente nei pazienti in ospedale, viene somministrato per flebo il remdesivir, che riduce la mortalità e le complicanze. Questi nuovi, invece, sono pastiglie che si possono somministrare per bocca. E anche a casa. Il Molnupiravir, prodotto dall’azienda americana Merck, può ridurre del 50% ricoveri nelle persone che lo assumono quando presentano i sintomi di Covid, certificati da un tampone molecolare. Ma la cosa interessante è che questo farmaco funziona anche quando i sintomi sono legati all’influenza.

In Gran Bretagna, la pillola potrà essere prescritta a chiunque sia testato positivo e abbia almeno un fattore di rischio grave. La somministrazione è consigliata il più rapidamente possibile dopo un test positivo, e comunque entro 5 giorni.

Anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di affrettare i tempi per rendere disponibile il trattamento nel nostro Paese acquisendo una quantità adeguata. I tempi per l’ok di Ema al farmaco, infatti, “non sono prevedibili’’ ma l’AIFA è pronta a dare assistenza agli Stati che vogliano dare il via libera all’uso di emergenza prima dell’autorizzazione Ue.

Per quanto riguarda la pillola antivirale Paxlovid, invece, riduce il rischio di ospedalizzazione o morte dell’89% rispetto al placebo negli adulti ad alto rischio non ospedalizzati con Covid-19. Pfizer prevede di inviare il prima possibile i dati alla Fda per l’autorizzazione all’uso di emergenza. Paxlovid andrebbe somministrato entro 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi ed ha inoltre dimostrato una potente attività antivirale in vitro contro le varianti circolanti, così come contro altri coronavirus noti.

La vaccinazione resta l’arma principale per la lotta alla pandemia, i nuovi farmaci rappresentano allo stesso tempo strumenti terapeutici cruciali per tenere sotto controllo il virus ed evitare ospedalizzazioni.

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IL RUOLO DELLE FARMACIE DURANTE LA PANDEMIA

Covid, l’accresciuto ruolo sociale del farmacista durante la pandemia

I farmacisti hanno accolto, ascoltato ed orientato i pazienti, evitando inutili accessi al pronto soccorso e promuovendo norme igieniche necessarie al contenimento della pandemia nella gran parte delle Regioni.

Durante la pandemia, le farmacie sono state e restano un punto di riferimento importante per i cittadini, anche grazie alla loro presenza capillare sul territorio e a una politica che le vede sempre più coinvolte nella lotta al Covid: dai tamponi antigenici rapidi fino al vaccino in un numero sempre più ampio di Regioni.

Fare il vaccino dal farmacista di fiducia sotto casa può dare un nuovo impulso alla campagna vaccinale, soprattutto per gli anziani. Anche la possibilità di stampare gratuitamente il Green pass in farmacia va incontro alla fascia di popolazione che ha poca dimestichezza con gli strumenti informatici.

Gli italiani soddisfatti chiedono più servizi alla farmacia

La maggior parte degli italiani intervistati sono soddisfatti del servizio offerto e vorrebbero sempre più servizi da affiancare a quelli esistenti: ad esempio la consegna a domicilio dei farmaci in caso di emergenza e un ruolo più attivo del farmacista nel monitoraggio della salute dei pazienti, tra cui poter avere accesso alla loro storia clinica attraverso il fascicolo sanitario e in alcuni casi poter fornire farmaci che richiedono prescrizioni anche in assenza di ricetta.

Inoltre, la richiesta degli intervistati include uno spazio nelle farmacie in cui la privacy sia garantita.

Farmaci acquistati online

Tra coloro che hanno comprato prodotti online nell’ultimo anno (uno su tre), ben il 29% dichiara di aver acquistato farmaci con ricetta. Il che fa pensare, visto che la legge ne vieta la vendita online. Un fenomeno ben presente, se all’inizio di agosto i Nas hanno oscurato 95 siti per la vendita di farmaci online. Per quelli da banco, che si possono vendere online, meglio verificare sempre sul sito della farmacia la presenza del logo identificativo nazionale.

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