COME CONSERVARE I FARMACI DA BANCO IN CASA?

I medicinali in casa, se non conservati in modo corretto possono provocare danni alla salute.

Succede spesso di avere piccoli malesseri. Per fronteggiare ogni evenienza abbiamo dei farmaci da banco in casa da utilizzare in caso di emergenza.

Per questa ragione, è buona norma conoscere ed informarsi sulla conservazione in casa di questi farmaci. Da non sottovalutare, infatti, l’alterazione e gli effetti collaterali che possono scaturire da una cattiva manutenzione del prodotto.

Quali sono i consigli da tenere in mente per la corretta conservazione dei farmaci?

  1. Farmaci e articoli medicinali vanno conservati in un luogo inaccessibile ai bambini, o in un armadietto chiuso a chiave.
  2. Quasi tutti i medicinali si conservano a temperatura ambiente sotto i 25°, soprattutto d’estate, ma alcuni devono essere conservati in frigorifero; dunque, è fondamentale controllare il foglietto illustrativo. Inoltre, in frigorifero occorre separare i farmaci dal cibo.
  3. Per lunghi viaggi, consiglia di trasportare i farmaci in un contenitore termico.
  4. I farmaci liquidi sono più sensibili alle variazioni di temperature. Quando è possibile, preferire i farmaci allo stato solido.
  5. Antibiotici ma anche FANS, contraccettivi orali e antistaminici non devono mai essere esposti al sole. Potrebbero causare allergie, dermatiti e eczemi.
  6. Anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Vanno conservali in ambienti freschi e a temperatura costante.
  7. Conserva farmaci e oggetti farmaceutici ognuno con la sua scatola originale e il bugiardino, in modo da conoscere sempre la data di scadenza e quali sono le caratteristiche.
  8. Ogni 6 mesi fare un controllo generale dei medicinali per mettere da parte, ed eliminare, quelli scaduti.
  9. I farmaci scaduti vanno riportati in farmacia e gettati negli appositi contenitori.
  10. Una buona prassi è scrivere sulla confezione dei farmaci la data in cui sono stati aperti, perché molti scadono prima della data di scadenza una volta aperti.

Johnson&Johnson: via libera dell’Ema al vaccino

Covid-19: l’Agenzia europea del farmaco approva anche il vaccino monodose di Johnson & Johnson

L’Ema ha approvato l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il vaccino di Johnson & Johnson contro il Covid-19 a partire dai 18 anni di età.

Si tratta di una bella notizia dopo il blocco di alcuni lotti del vaccino Astrazeneca per gravi effetti collaterali sui quali sono in corso accertamenti.

Johnson & Johnson, prodotto dalla società Janssen, è il quarto vaccino disponibile nell’Unione Europea dopo Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.

Il vaccino Johnson & Johnson può essere conservato in normali frigoriferi, dettaglio cruciale per rendere la distribuzione più semplice rispetto ai vaccini Pfizer- BioNTech e Moderna che, oltre a essere a doppia dose, richiedono per la conservazione una delicata catena del freddo.

Come funziona?

Il vaccino è a base di vettori virali come AstraZeneca, Sputnik e Reithera. Per vettori virali si intendono dei veicoli che possono introdurre materiale genetico in una cellula ospite.

Nel caso di Janssen è utilizzato come vettore un adenovirus umano, cioè un virus “del raffreddore” delle scimmie, inattivato, che serve per trasportare nell’organismo le informazioni genetiche utili a sviluppare la difesa contro le spike, ossia le “coroncine” che il virus utilizza per attaccare le cellule.

L’adenovirus privato del proprio corredo genetico, che normalmente causa infezioni, al posto del quale viene inserito un gene che codifica una proteina di Sars-CoV-2. Una volta somministrato per via intramuscolare l’adenovirus penetra nelle cellule umane e fornisce le istruzioni necessarie per sintetizzare proteine virali riconosciute come estranee dal sistema immunitario che a questo punto stimola la produzione di anticorpi specifici contro Sars-CoV-2.

Come viene somministrato?

A differenza degli altri tre vaccini approvati sarà sufficiente una sola iniezione, senza la necessità di un richiamo. A 7 giorni dalla somministrazione comincerà la produzione di anticorpi, mentre la protezione completa contro le forme gravi di Covid, pari all’85%, sarà garantita al 28° giorno di distanza.

Quanto è efficace?

L’efficacia del prodotto è stata dimostrata in uno studio clinico che ha coinvolto oltre 44mila persone dai 18 anni in sui negli Stati Uniti, in Sudafrica e nei Paesi dell’America Latina.

I dati, pubblicati a fine gennaio, mostrano che il vaccino ha un’efficacia del 66% nel prevenire la malattia, nell’85% dei casi previene le forme più gravi di Covid che richiedono ricovero in ospedale mentre nel 100% dei casi evita la morte.

Il composto ha funzionato meglio negli Stati Uniti, con un’efficacia del 72% contro il Covid da moderato a grave, rispetto al 57% in Sudafrica, contro la variante del virus più contagiosa. Il 41% dei partecipanti allo studio presentava comorbidità associate a un aumentato rischio di progressione della malattia grave come obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, HIV e nello studio erano presenti anche altri partecipanti immunocompromessi.

Quali sono gli effetti collaterali?

Gli effetti collaterali riscontrati sono lievi o moderati; i più comuni: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea.

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ALZHEIMER, NUOVO FARMACO PER CONTRASTARE LA MALATTIA

Nuovo farmaco per la lotta all’Alzheimer: la scoperta dei ricercatori dell’Università della California a San Diego e del Massachusetts General Hospital; il nuovo farmaco riesce a modulare un enzima legato alla formazione delle placche amiloidi, che sono i segni tipici della malattia di Alzheimer.

La lotta all’Alzheimer si arricchisce di una nuova speranza e di una nuova arma per contribuire a contrastare il progredire della malattia.

Lo studio, condotto da ricercatori dell’Università della California a San Diego e del Massachusetts General Hospital, ha identificato un nuovo farmaco che modula, anziché inibire, un importante enzima coinvolto proprio nella formazione delle placche.

Questo nuovo farmaco potrebbe alterare la produzione delle tipiche placche amiloidi associate alla malattia, che si accumulano nel cervello, interrompendo e uccidendo i neuroni, e provocando il progressivo deterioramento cognitivo caratteristico della demenza.

La scoperta è stata pubblicata sulle pagine della rivista specializzata Journal of Experimental Medicine.

Lo studio dei modulatori della gamma-secretasi (Gsm) ha evidenziato che, invece di inibire l’enzima gamma-secretasi (come invece fanno alcuni farmaci), alterano leggermente la sua attività, riducendo la produzione di peptidi A-beta coinvolti nella formazione delle placche.

Studi clinici ed ulteriori determineranno se questo promettente farmaco è sicuro per gli esseri umani e potrebbe essere utilizzato per trattare o prevenire efficacemente la malattia di Alzheimer.

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EMA: APPROVATI SEI NUOVI FARMACI

EMA, approvati nuovi farmaci per il trattamento di alcuni tipi di cancro.

Il CHMP, Comitato per i Medicinali per Uso umano, dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato, nel corso dell’ultimo meeting l’autorizzazione all’immissione in commercio per sei nuovi farmaci.

Quali sono i sei nuovi farmaci?

Evrysdi (risdiplam), il primo trattamento che può essere somministrato per via orale a pazienti con alcuni tipi di atrofia muscolare spinale, una malattia genetica rara e spesso fatale che causa debolezza muscolare e progressiva perdita di movimento.

Il farmaco Evrysdi risponde a un’esigenza medica insoddisfatta, ma attraverso il programma Prime, la piattaforma dell’Ema, ha trovato sostegno per un dialogo tempestivo e rafforzato con gli sviluppatori di nuovi farmaci promettenti.

Jemperli (dostarlimab) per il trattamento di alcuni tipi di cancro dell’endometrio ricorrente o avanzato.

Orladeyo (berotralstat) ha ricevuto un parere positivo per la prevenzione degli attacchi ricorrenti di angioedema ereditario (gonfiore rapido sottocutaneo).

Abevmy (bevacizumab) e Lextemy (bevacizumab), due medicinali biosimilari, per il trattamento del carcinoma del colon o del retto, cancro al seno, carcinoma polmonare non a piccole cellule, carcinoma a cellule renali, ovaio epiteliale, tuba di Falloppio o carcinoma primario cancro peritoneale e carcinoma della cervice.

Abiraterone Accord (abiraterone), medicinale generico, per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico.

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