Johnson&Johnson: via libera dell’Ema al vaccino

Covid-19: l’Agenzia europea del farmaco approva anche il vaccino monodose di Johnson & Johnson

L’Ema ha approvato l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il vaccino di Johnson & Johnson contro il Covid-19 a partire dai 18 anni di età.

Si tratta di una bella notizia dopo il blocco di alcuni lotti del vaccino Astrazeneca per gravi effetti collaterali sui quali sono in corso accertamenti.

Johnson & Johnson, prodotto dalla società Janssen, è il quarto vaccino disponibile nell’Unione Europea dopo Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.

Il vaccino Johnson & Johnson può essere conservato in normali frigoriferi, dettaglio cruciale per rendere la distribuzione più semplice rispetto ai vaccini Pfizer- BioNTech e Moderna che, oltre a essere a doppia dose, richiedono per la conservazione una delicata catena del freddo.

Come funziona?

Il vaccino è a base di vettori virali come AstraZeneca, Sputnik e Reithera. Per vettori virali si intendono dei veicoli che possono introdurre materiale genetico in una cellula ospite.

Nel caso di Janssen è utilizzato come vettore un adenovirus umano, cioè un virus “del raffreddore” delle scimmie, inattivato, che serve per trasportare nell’organismo le informazioni genetiche utili a sviluppare la difesa contro le spike, ossia le “coroncine” che il virus utilizza per attaccare le cellule.

L’adenovirus privato del proprio corredo genetico, che normalmente causa infezioni, al posto del quale viene inserito un gene che codifica una proteina di Sars-CoV-2. Una volta somministrato per via intramuscolare l’adenovirus penetra nelle cellule umane e fornisce le istruzioni necessarie per sintetizzare proteine virali riconosciute come estranee dal sistema immunitario che a questo punto stimola la produzione di anticorpi specifici contro Sars-CoV-2.

Come viene somministrato?

A differenza degli altri tre vaccini approvati sarà sufficiente una sola iniezione, senza la necessità di un richiamo. A 7 giorni dalla somministrazione comincerà la produzione di anticorpi, mentre la protezione completa contro le forme gravi di Covid, pari all’85%, sarà garantita al 28° giorno di distanza.

Quanto è efficace?

L’efficacia del prodotto è stata dimostrata in uno studio clinico che ha coinvolto oltre 44mila persone dai 18 anni in sui negli Stati Uniti, in Sudafrica e nei Paesi dell’America Latina.

I dati, pubblicati a fine gennaio, mostrano che il vaccino ha un’efficacia del 66% nel prevenire la malattia, nell’85% dei casi previene le forme più gravi di Covid che richiedono ricovero in ospedale mentre nel 100% dei casi evita la morte.

Il composto ha funzionato meglio negli Stati Uniti, con un’efficacia del 72% contro il Covid da moderato a grave, rispetto al 57% in Sudafrica, contro la variante del virus più contagiosa. Il 41% dei partecipanti allo studio presentava comorbidità associate a un aumentato rischio di progressione della malattia grave come obesità, diabete di tipo 2, ipertensione, HIV e nello studio erano presenti anche altri partecipanti immunocompromessi.

Quali sono gli effetti collaterali?

Gli effetti collaterali riscontrati sono lievi o moderati; i più comuni: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea.

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