Vaiolo delle scimmie: cosa c’è da sapere?

Che cosa è il vaiolo delle scimmie?

È una malattia infettiva causata da un virus principalmente diffuso in Africa nelle scimmie e in alcuni roditori, soprattutto in Ghana e Nigeria.

Quali sono i sintomi del virus delle scimmie?

I sintomi più comuni sono sintomi simil-influenzali come stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, febbre, linfonodi ingrossati ma presenta anche un’eruzione cutanea distintiva: lesioni sui palmi delle mani. Le lesioni alla pelle sono spesso descritte come molto dolorose, indipendentemente da dove si verificano.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie?

Il virus può diffondersi con contatti ravvicinati, attraverso i fluidi corporei, il contatto con la pelle e le goccioline respiratorie per questo sono più a rischio infezione operatori sanitari, membri della famiglia e partner sessuali. Lesioni nella cavità orale o sulla pelle di un individuo infetto sono contagiose, così come le lenzuola o gli abiti che sono stati a contatto con il pus emesso dalle vescicole.

Chi sono le persone più a rischio?

Le persone con una precedente vaccinazione contro il vaiolo hanno una certa protezione contro il vaiolo delle scimmie (stimata all’85%) e ci si aspetta che questa parte di popolazione (over 50 anni) contragga eventualmente una malattia più lieve anche se va oggi verificata l’effettiva protezione a distanza di anni (le indagini sono in corso). Sembrerebbero quindi più a rischio i giovani che non si sono vaccinati (la vaccinazione è stata interrotta negli anni Ottanta dopo l’eradicazione del vaiolo). Questo è in linea con i dati finora disponibili: i contagiati hanno tra i 20 e i 40 anni. Non sono noti casi sopra i 55 anni. Tuttavia non si può ancora escludere che condizioni di salute precarie tipiche dell’età avanzata non possano rappresentare un fattore di rischio, ma i dati al momento sono ancora preliminari.

Perché l’agenzia europea per il controllo delle malattie infettive ha inviato una allerta sul vaiolo delle scimmie?

Sono stati segnalati alcuni casi in Portogallo (5 confermati e 20 sospetti), Spagna (8 sospetti) Regno Unito (almeno 4) e in Italia. L’Oms ha rilevato in Inghilterra recenti episodi tra chi ha rapporti sessuali occasionali, in particolare sono stati riscontrati contagi in luoghi di incontri gay, ma ha riportato anche un piccolo focolaio epidemico in una famiglia inglese. La particolarità rispetto al passato è l’elevato numero dei pazienti confermati e la mancanza di collegamento con viaggi recenti in zone endemiche.

Come si sta comportando L’Italia a riguardo?

I centri specialistici sono stati allertati, l’Istituto superiore di sanità ha attivato un gruppo di esperti per seguire l’evolversi della situazione.

Come prevenire il contagio?

Le precauzioni sono molto simili a quelle utili per evitare in generale le malattie infettive. Le abbiamo imparate durante il Covid. La prima regola è l’igiene personale, soprattutto il ripetuto lavaggio delle mani. Il consiglio, considerata anche la estrema rarità dei casi in Italia, è di rivolgersi al proprio medico se si hanno dubbi o si notano sintomi che possono far sospettare di aver contratto un’infezione sulla pelle, propria o delle persone che ci vivono accanto, a cominciare dal partner.

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