AIFA: SECONDA DOSE SICURA E GARANTISCE PROTEZIONE

Aifa, seconda dose del vaccino AstraZeneca è sicura. AstraZeneca, il completamento della vaccinazione garantisce il miglior livello di protezione per il virus”

“La seconda dose di vaccino AstraZeneca è sicura”. Questo quanto precisato dall’’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in seguito alle notizie sul documento di approfondimento sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J&J.

L’Aifa invita, dunque, a completare la vaccinazione che rappresenta la migliore strategia di contrasto al virus Covid 19.

L’ultimo rapporto pubblicato dall’Aifa su questo vaccino spiega che gli eventi tromboembolici rarissimi possono verificarsi anche con la seconda dose.

Nello studio pubblicato sul sito dell’Agenzia, infatti, si legge che «la riesposizione al vaccino potrebbe portare a manifestazioni cliniche importanti in alcuni soggetti che in occasione della prima dose aveva già attivato una risposta immunitaria anomala, anche se clinicamente non evidente».

Il documento (strutturato in domande e risposte) rappresenta le conclusioni di un gruppo di esperti ed è finalizzato a fornire ai medici non specialisti e al personale sanitario le informazioni attualmente disponibili per identificare precocemente e gestire nel modo più appropriato questo evento avverso rarissimo.

Lo studio è stato condotto dagli esperti in patologie della coagulazione (Gruppo di lavoro emostasi e trombosi) nominati dall’Aifa a supporto della Commissione tecnico scientifica (CTS). L’obiettivo era quello di «approfondire la plausibilità biologica degli eventi, identificare le eventuali strategie di minimizzazione del rischio e indicare le modalità più corrette per la gestione clinica di questi eventi rarissimi».

Inoltre, «anche se nella “classica” HIT (piastrinopenia da eparina, ndr) non vi è evidenza che la riesposizione all’eparina a distanza di più di 3 mesi dal primo episodio sia associata una ricomparsa del fenomeno, nel setting particolare della vaccinazione con Vaxzevria (il siero di AstraZeneca, ndr) non si può escludere che un soggetto che non abbia sviluppato la rara reazione coinvolgente le piastrine con la prima dose, non possa farlo con la seconda».

Gli esperti sottolineano che questi eventi avversi sono davvero rari.

Infatti, al 26 aprile «sono stati riportati 34 casi di trombosi venosi in sedi atipiche, 18 dei quali associati a trombocitopenia. Rispetto alle vaccinazioni con Vaxzevria si osservano quindi 0.45 casi ogni 100.000 vaccinati».

Il gruppo incaricato dall’Aifa ritiene che «eventuali manifestazioni avverse» possano essere «ancora più rare a seguito della seconda dose». Un fattore, questo, ulteriormente rassicurante.

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