FARMACI E BAMBINI, ALLARME AIFA

I bambini assumono molti farmaci, spesso non necessari o troppo potenti, e di frequente inappropriati, soprattutto antibiotici e rimedi per problemi respiratori. Un farmaco va preso solo in caso di reale necessità e secondo le indicazioni mediche appropriate.

La denuncia è dell’Agenzia italiana del Farmaco. L’esigenza di sensibilizzare la popolazione a un uso responsabile dei farmaci in pediatria è particolarmente sentita poiché troppo spesso si impiegano nei bambini medicinali autorizzati per l’età adulta, ma a dosaggi ridotti. In pratica si considera il bambino come un piccolo adulto, senza contemplare che il farmaco potrebbe non essere adatto, dal momento che il bambino ha un metabolismo e fragilità differenti. Ed è per questa ragione che quando si tratta di somministrare farmaci ai bambini, è fondamentale controllare costantemente la loro efficacia e i loro effetti collaterali (la cosiddetta farmacovigilanza). Tra gli errori ricorrenti c’è quello di somministrare antibiotici in autonomia, senza consultare il pediatra. Ogni episodio infettivo è infatti diverso da un altro ed è per questo che risulta fondamentale la valutazione del pediatra. La metà dei bambini italiani (il 52%) assume almeno un antibiotico all’anno, contro il 14% dei bambini inglesi.

Altro errore comune è quello di curare ogni problema respiratorio con l’aerosol. Il suo utilizzo, per esempio, è del tutto inutile in caso di raffreddore, otite e tosse. Risulta invece una scelta ottimale negli attacchi asmatici o di broncospasmo. Alcuni genitori tendono ad eccedere per placare le loro ansie.

L’assunzione di un farmaco può portare grandi benefici, ma quando si parla di medicine da somministrare ai più piccoli: non bisogna demonizzare né abusare.