Uso e abuso di antibiotici, i rischi

Lo sviluppo e l’introduzione, a partire dalla seconda meta del XX secolo, degli antibiotici ha contribuito a migliorare in modo significativo la salute della popolazione.

Tali farmaci devono essere utilizzati soltanto su prescrizione dei medici ed è essenziale che siano assunti per il tempo necessario e alle dosi prescritte esclusivamente per il trattamento delle infezioni causate da batteri. L’eventuale utilizzo inappropriato di antibiotici e, in alcuni casi, la cattiva abitudine, da parte dei pazienti, di non rispettare alla lettera le prescrizioni del medico, può facilitare la diffusione della resistenza antibiotica: il processo naturale per cui i batteri divengono resistenti a quegli antibiotici che una volta erano in grado di sconfiggerli.

Un uso scorretto degli antibiotici potrebbe, dunque, riportarci indietro nel tempo, quando gli antibiotici non esistevano e le malattie infettive avevano frequentemente un esito fatale. Secondo gli ultimi dati Ocse, riportati dal Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, la quota di infezioni in Italia è cresciuta notevolmente con una percentuale quasi doppia rispetto alla media Ocse. Tra le cause anche e soprattutto l’uso smodato di antibiotici.

A contribuire anche l’utilizzo estensivo e talvolta non necessario degli antibiotici in agricoltura e negli allevamenti, che avrebbe consentito a ceppi farmaco di arrivare all’uomo attraverso la catena alimentare. Anche se non ci sono dati evidenti in questo senso, poiché secondo le analisi condotte da veterinari e Carabinieri dei Nas, le contaminazioni degli alimenti con antibiotici è residuale (0,5%).

Il presidente di Farmindustria ha inoltre dichiarato che ci sono 60 nuovi antibiotici in fase di sviluppo, studiati appositamente per sconfiggere i batteri più resistenti, e circa 40 potrebbero essere autorizzati per il commercio. Inoltre, Farmindustria, per prevenire e controllare le resistenze agli antibiotici, sta sviluppando una ‘‘rete’’ con le istituzioni e società scientifiche per diffondere la sensibilizzazione al corretto uso degli antibiotici e affrontare il tema della resistenza antibiotica a partire dalla informazione nelle scuole.

Anche il presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari (ANMVI,) Marco Pelosi, ha dimostrato come la ricetta elettronica veterinaria, introdotta in Italia, sta avendo effetti positivi sulla tracciabilità e l’uso moderato degli antibiotici negli animali: secondo i dati vi è una diminuzione negli allevamenti di circa il 30%.
Gli antibiotici sono un bene prezioso che si sta esaurendo nel tempo. Affinché la loro efficacia possa rimanere inalterata in futuro è necessario che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e responsabile.