Italia, cresce il numero delle sperimentazioni

Secondo gli ultimi dati dell’Aifa, l’Agenzia del Farmaco Italiano, il numero delle sperimentazioni per testare nuove terapie in Italia, è cresciuto del 20% rispetto al calo del 2017, più che nel resto d’Europa.

I risultati potrebbero essere frutto dell’avvicinarsi della Brexit, con lo spostamento degli sponsor verso gli Stati membri, ma potrebbero indicare anche un aumento di fiducia del sistema italiano delle sperimentazioni cliniche.

Sulla base dei dati raccolti dall’Agenzia Italiana del Farmaco, il settore in cui la ricerca è maggiormente impegnata è quello oncologico e quello del biotech con numeri importanti anche per le ricerche iniziali sull’efficacia di una nuova cura.

Secondo Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria: “la ricerca è il cuore pulsante dell’industria farmaceutica e lo dimostrano gli oltre 700 milioni di euro investiti nelle strutture ospedaliere, rendendo disponibili a titolo gratuito terapie innovative, in modo da consentire ai medici e ricercatori di approcciarsi e fare esperienza con terapie nuove “.

L’aumento riguarda tutte le tipologie di sperimentazioni: anche le ricerche sulle malattie rare (31,5%), le no profit (27,3%) e quelle in ambito pediatrico (11,4%). Il presidente di Farmindustria, inoltre, aggiunge che l’Italia può contare su efficienti ricercatori, che sono spesso tra le prime posizioni, e sulla qualità dell’accademia che nelle medicina primeggia a livello mondiale.

Tuttavia le sperimentazioni non sono ancora semplici a causa di diversi fattori: l’eccessivo numero di comitati etici, i tempi dei loro pareri troppo lenti, una burocrazia eccessiva. Nei prossimi cinque anni saranno investiti miliardi e quindi è indispensabile intercettare sempre più terapie innovative.