Farmaci, un valore per il 41% degli italiani

Un’indagine realizzata dal Censis su un campione rappresentativo di 1500 italiani, dai 18 anni in su, e su 13 testimoni privilegiati tra cui giornalisti, esperti di comunicazione, intellettuali e politici, rivela che il 41% degli italiani riconosce il valore del farmaco per potersi curare. Tuttavia, è anche altro ad emergere, e cioè che la gran parte degli italiani non ha una considerazione positiva delle aziende farmaceutiche.

Il punto principale è che, nel corso degli ultimi decenni, la relazione tra i pazienti e il Sistema medico, è stata danneggiata dall’eccessiva intrusività di un’industria farmaceutica sempre più ‘ orientata al profitto ’. Le imprese farmaceutiche sono ‘aziende normali’ come tutte le altre aziende e, per sopravvivere, hanno bisogno di creare profitto.

A tal fine esse hanno adottato strategie ben definite per aumentare il proprio ‘giro di affari ’. Ma tutto questo, per alcuni, sembra essere avvenuto alle spese della salute dei pazienti.

Il 37% ritiene che a prevalere sia la ricerca del profitto da parte delle aziende farmaceutiche, mentre il 45% le incolpa per i prezzi elevati e la scarsa accessibilità ai nuovi farmaci.

In realtà l’innovazione farmaceutica è in continua crescita. I costi della ricerca sono però così alti tanto da essere un ostacolo che impedisce di garantire a tutti i pazienti l’accesso alle terapie migliori. Proprio per questa ragione è indispensabile una collaborazione fra pubblico e privato, basato su un rapporto di fiducia.

“L’orizzonte futuro della Sanità presenta grandi cambiamenti – dichiara Nello Martini, direttore della Fondazione Onlus Ricerca e Salute. Abbiamo di fronte la medicina rigenerativa, per esempio con la terapia genica; la medicina di precisione o personalizzata, che in oncologia per esempio è basata sul modello mutazionale e sulla disponibilità di nuovi farmaci oncologici attivi sulla mutazione indipendentemente dalla sede del tumore; la medicina della cronicità che riassorbe il 70-80% delle risorse programmate del Fondo Sanitario Nazionale, per cui è necessario gestire i costi assistenziali integrati dell’intero processo assistenziale (PDTA) superando la gestione a silos. Tutte queste sfide si possono affrontare solo ripensando il modello del sistema-salute e rivedendo i metodi di governance sanitaria, altrimenti non sarà possibile erogare le cure, non solo per i costi ad esse associati, ma anche per l’assenza di un sistema in grado di erogarle in maniera funzionale”.