I FARMACI DEL FUTURO A BASE DI RNA

RNA, protagonista di farmaci rivoluzionari

Una molecola sconosciuta all’opinione pubblica. Di fronte al DNA, la molecola della vita per antonomasia, l’RNA è sempre apparso come un fratello minore. Complice la pandemia, sono ormai due anni che tutto il mondo non fa che parlare di RNA messaggero e dei vaccini che sfruttando le caratteristiche di questa molecola sono a oggi gli strumenti più efficaci per combattere il nuovo coronavirus.

Ma le molte forme di RNA promettono di essere ben più rivoluzionarie per la medicina: il primo farmaco che ne usa le caratteristiche, approvato nel 2014, ha aperto la strada a uno stuolo di nuove molecole e terapie.

Per decenni si è pensato che le molecole fondamentali per la vita fossero DNA e proteine, la prima la custode delle informazioni, le seconde le esecutrici. Poi però con l’affinarsi delle conoscenze biologiche si è capito che l’RNA svolge un ruolo molto importante.

I farmaci del futuro saranno sempre più a base di RNA: scegliendo quello giusto si potranno far produrre alle cellule le proteine mancanti, per esempio in caso di malattie genetiche, o bloccare al contrario le proteine che portano a qualche guaio.

Malattie cardiache

L’impiego di mRNA come «stampo» per produrre proteine mancanti o carenti: si sta studiando, se un mRNA sintetico possa aumentare la quantità in circolo di un fattore di crescita vascolare e quindi essere d’aiuto in pazienti con insufficienza cardiaca sottoposti a bypass coronarico; oppure ancora se un farmaco a mRNA possa aiutare in una malattia rara, l’acidemia metilmalonica, «istruendo» le cellule a produrre l’enzima difettoso responsabile di questa patologia rara.

Proteine anomale

Una delle applicazioni più interessanti, per la quale esistono già farmaci approvati, è però la tecnologia dell’RNA interference, o interferenza dell’RNA: consiste nel creare piccoli RNA di sintesi che vanno a incastrarsi con precisione su specifici mRNA cellulari silenziandoli, ovvero impedendo che vengano tradotti in proteine. Il risultato è lo «spegnimento» di geni che se espressi porterebbero a conseguenze dannose risolvendo di fatto parecchi guai alla radice perché, anziché affrontare i problemi dovuti a proteine anomale, si impedisce che vengano prodotte.

Farmaci

È quanto succede con due farmaci già approvati per due malattie rare, patisiran per l’amiloidosi ereditaria da transtiretina, patologia in cui una transtiretina alterata si accumula danneggiando progressivamente gli organi, e givosiran per la porfiria epatica acuta, nella quale l’Rna interferente serve a bloccare un enzima epatico che nei pazienti è iperattivo e produce un eccesso di sostanze tossiche. Mentre è in arrivo lumasiran per l’iperossaluria primitiva di tipo 1 (anche in questo caso si blocca l’espressione di un enzima che produce troppo ossalato con effetti deleteri), per trattare l’ipercolesterolemia che non risponde bene ad altre terapie è già disponibile in alcuni Paesi, e prossimamente anche in Italia, inclisiran: attraverso un meccanismo di interferenza genica inibisce la produzione di una proteina che diminuisce l’assorbimento del colesterolo LDL dal circolo, favorendo invece tale assorbimento grazie a un maggior numero di recettori per il colesterolo espressi sulle cellule.

Continua a seguirci per altre notizie!