FARMACO UNICO CONTRO IL COVID E LE SUE VARIANTI

I vaccini restano l’arma più efficace contro il Covid; ma la comparsa di varianti sta accelerando la ricerca di farmaci «universali» per bloccare il virus, in tutte le sue mutazioni.

Ad un anno di pandemia, il virus non ne vuole sapere di piegare la testa, prova le varianti proliferate in questi mesi, che hanno reso il quadro generale ancor più complicato. Al momento, la più pericolosa è la cosiddetta variante Delta, adesso dominante in tutta Europa, in scia alla quale i contagi sono tornati a salire in Francia, Germania, ma anche in Italia seppur, per ora, con numeri più contenuti.

La preoccupazione più diffusa è che nuove eventuali varianti possano, prima o poi, eludere completamente la copertura vaccinale.  Per questo, si sta accelerando sempre di più sulla ricerca di farmaci “universali” in grado di mettere ko virus e mutazioni.

Una recente ricerca di un team dell’Università di Toronto ha scovato due proteine che potrebbero essere bersagliate dai medicinali, bloccando il virus in tutte le sue mutazioni.

La ricerca ha analizzato le proteine virali in 27 specie di coronavirus e migliaia di campioni da pazienti Covid, con l’obiettivo di scovare sequenze proteiche che possano essere «bersagliate» dai farmaci.

I vaccini colpiscono soprattutto la proteina Spike, che non è fra quelle che si mantengono identiche nelle varianti del virus riscontrate finora. Attraverso un algoritmo, il team dell’Università di Toronto ne ha scoperte due (nsp12 e nsp13) condivise da tutte le 27 specie di coronavirus analizzate dall’indagine. Come è noto, i virus mutano: ma se mantengono uguali delle precise strutture proteiche significa che queste sono molto importanti.

I farmaci che bersagliano la nsp12 sono già approdati alla fase II e III dei test clinici, mentre un prodotto che si concentri su nsp13 dovrebbe diventare una «priorità» per lo sviluppo di nuovi farmaci.

La ricerca di un farmaco valido per tutte le varianti di coronavirus, è diventata ancora più preziosa col moltiplicarsi di varianti capaci di eludere la copertura vaccinale. Ma in realtà sono in atto da mesi ricerche, con investimenti miliardari, per brevettare soluzioni che si alternino o integrino le somministrazioni di vaccini.

Nel giugno del 2021 l’amministrazione Usa ha lanciato il cosiddetto Antiviral Program for Pandemics, un piano da 3,2 miliardi di dollari per accelerare sviluppo e sperimentazione di farmaci antivirali per arginare la malattia. Sulla stessa linea, si muove anche l’Europa  anche se ad oggi il raggio d’azione è piuttosto ridotto:  l’ unico antivirale che ha ricevuto l’ok dell’Agenzia europea del farmaco (EMA), infatti,  è il Remdesivir: un medicinale sviluppato dall’azienda Gilead Sciences, già utilizzato in precedenza contro l’epidemia di Ebola.

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