EFFETTO COVID: GLI ITALIANI E L’ACQUISTO DEI FARMACI

I farmaci acquistati nel 2020 raccontano la depressione, ansia insonnia e stress da Covid-19

I farmaci acquistati dagli italiani durante il 2020 raccontano molto dei momenti di ansia e tensione durante le diverse stagioni della pandemia e dei loro comportamenti privati nell’anno in cui in tanti per la prima volta nella loro vita hanno perso la libertà.

Sono gli acquisti di psicofarmaci che raccontano la storia di questo anno particolare.

Fra questi: tranquillanti, antidepressivi e stabilizzatori dell’umore, ipnotici ect.

I dati sono forniti da Iqvia, un’azienda globale di analisi avanzate e soluzioni tecnologiche e servizi di ricerca clinica per il settore medico e farmaceutico.

I dati sono selezionati in modo da isolare i comportamenti nelle diverse fasi della pandemia: le variazioni indicate per ogni mese sono quelle relative allo stesso mese del 2019 (con un controllo anche sul 2018) e rivelano oscillazioni abnormi dell’umore e delle attitudini delle persone.

A giudicare dai farmaci psicotropi: da febbraio a settembre gli italiani quest’anno hanno vissuto emotivamente sulle montagne russe: prima la grande paura di primavera, poi una sorta di senso di liberazione quasi anomalo in luglio e soprattutto in agosto, infine il ritorno di una crescente incertezza all’inizio dell’autunno.

Gli italiani hanno all’inizio accettato la clausura con fiducia poi mano man è cresciuta l’ansia, il panico e la depressione; in seguito danno l’impressione di essersi presi più libertà del solito, in una sorta di rivalsa che ha varcato tanti limiti abituali tradizionalmente autoimposti; infine, in settembre, in molti sono tornati ad impaurirsi.