2 giugno, giornata mondiale sui disturbi alimentari

La giornata mondiale sui Disturbi del Comportamento Alimentare punta sulla prevenzione.

Il 2 giugno 2020 si è celebrata la V Giornata Mondiale sui Disturbi del Comportamento Alimentare (World Eating Disorders Action Day) promossa per aiutare medici, psichiatri, psicologi, nutrizionisti, ricercatori accademici, studenti ed esperti a collaborare, tenendosi aggiornati sui recenti sviluppi nella ricerca di tali disturbi.

I disturbi alimentari sono una patologia trascurata e sottovalutata: bulimia, anoressia e gli altri Disturbi del Comportamento Alimentare colpiscono milioni di Italiani ed i sintomi iniziano a manifestarsi già nei bambini all’età di 8/10 anni.

Secondo i dati ufficiali sono più di tre milioni gli italiani colpiti dai disturbi alimentari, soprattutto donne ed adolescenti. Resta, comunque, difficile individuare il numero esatto di questi pazienti che sanno nascondersi.

Un problema che nei giorni dell’isolamento è aumentato: l’analisi dei dati che arrivano all’Osservatorio epidemiologico del ministero della Salute, ha messo in evidenza da febbraio a maggio un aumento di casi del 30% nei bambini e preadolescenti; ma l’emergenza sanitaria non ha fermato la lotta ai disturbi alimentari (DA).

Attraverso la Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione, il Ministero della Salute prevede due attività:

Prima survey nazionale sui dati epidemiologici dei pazienti con Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Lo studio è stato portato avanti anche nel periodo della pandemia.

Dall’analisi preliminare dei dati provenienti dalle schede di dimissione ospedaliera degli ultimi 5 anni (dal 2014 al 2018) su 60mila ricoveri complessivi per DA di cui oltre 12mila nel 2018, si nota:

-un aumento della patologia pressoché costante nel tempo

-un moderato calo dell’età mediana (da 25 anni a 23 anni) e della proporzione di ricoveri di sesso femminile rispetto a quelli maschili (il tasso di ricovero dei maschi arriva fino al 18%) confermando un abbassamento dell’età di insorgenza dei DA e una loro maggiore diffusione nella popolazione maschile.

-nei maschi un tasso più alto nelle fasce d’età più giovani (inferiore ai 10 anni e dai 10 ai 14 anni) e segue un andamento decrescente

-nelle femmine il tasso è più alto nella fascia 15-19 anni e segue una distribuzione normale.

Preparazione di materiale divulgativo per diffondere i principi della sana alimentazione (modello dieta locale e sostenibile sulla base della Dieta Mediterranea

Il Ministero della Salute mira a promuovere la dieta mediterranea, andando oltre il concetto di cibo, considerandola dal punto di vista etimologico del termine come “stile di vita”, per la lotta ai DA, per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili e per la “Global Health”.

La Dieta Mediterranea rappresenta il modello di dieta sana e sostenibile per eccellenza, poiché racchiude in sé la capacità scientificamente provata di apportare benefici in termini di salute, di prevenire alcune patologie croniche (malattie cardiovascolari, diabete, obesità e alcuni tipi di tumori), e, allo stesso tempo, di determinare effetti positivi sulla sfera socio-culturale, economica e ambientale.

Inoltre, dato il contesto di emergenza da COVID-19, il rischio di ricadute e peggioramento dei disturbi dell’alimentazione o addirittura di un disturbo di addiction ex novo, è molto elevato. Per questo motivo è ancora più importante identificare le strutture di cura adeguate.

Per raggiungere questo obiettivo è in corso da parte del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS il progetto “Manual” che ha come obiettivo la mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei disturbi alimentari. Lo scopo è quello di garantire ai cittadini affetti da tali patologie, alle loro famiglie e ai vari operatori sanitari a cui tali soggetti afferiscono i migliori livelli di accesso e appropriatezza dell’intervento.