Omicron, quali farmaci utilizzare per curare il Covid a casa?

Omicron. La variante ormai è entrata nelle case di molti italiani, e continua a far registrare numeri in crescita nelle tendenze della curva pandemica.

Nonostante l’elevata contagiosità, la nuova variante sudafricana, Omicron, avrebbe una minore capacità di intaccare i polmoni, generando sintomi più lievi.

Questa minore «aggressività» non deve spingerci però a trattare Omicron come un normale raffreddore. Fondamentale il contatto con il medico di base. Inoltre, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha indicato una serie di farmaci da assumere (e da non assumere) in caso di cure domiciliari.

Quali sono i farmaci da prendere, consigliati da AIFA?

In caso di febbre o dolori articolari e muscolari, Aifa indica il paracetamolo o i Fans (farmaci anti-infiammatori non stereoidei). Tranne nel caso di controindicazioni, come le allergie. Non è tutto. Ci sono alcuni farmaci che possono essere utilizzati solo in alcune fasi della malattia. I corticosteroidi (della famiglia del cortisone) sono indicati nei pazienti ospedalizzati con Covid-19 grave che hanno bisogno di ossigeno. Da diversi studi emerge, infatti, che se assunti nei primi giorni della malattia potrebbero avere un impatto negativo sulla risposta immunitaria. Il medico di base può prescrivere corticosteroidi a domicilio se il quadro clinico non migliora entro 72 ore e se in presenza dei parametri di ossigeno nel sangue che richiedano l’uso dell’ossigenoterapia.

Infine il «capitolo eparina». È utilizzata nella profilassi delle tromboembolie per coloro che hanno infezioni respiratorie acute e mobilità ridotta. In questo caso, l’eparina viene indicata per l’intero periodo di immobilità. L’Aifa sconsiglia l’utilizzo routinario ai pazienti Covid non ospedalizzati o che non sono allettati a causa dell’infezione.

Quali sono i farmaci da non prendere?

Secondo le indicazioni di Aifa, nelle prime 72 ore non viene raccomandato l’utilizzo di antibiotici come l’azitromicina. Non solo. Gli antibiotici non sono indicati per trattare le infezioni virali. In questi casi, l’antibiotico può essere preso in considerazione se i sintomi durano dai 2 ai 3 giorni e se c’è il sospetto di una sovrapposizione batterica a quella virale.

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