FARMACI E LATTOSIO, COME COMPORTARSI?

Il lattosio è presente come eccipiente in tantissimi farmaci, soprattutto quelli in compressa. 

Secondo studi recenti, ben 20 milioni di persone in Italia sono esposte all’intolleranza al lattosio, ovvero manifestano un qualche grado di malassorbimento dello zucchero contenuto nel latte a causa di una ridotta attività dell’enzima deputato a scinderlo, la lattasi.

Il lattosio, però, non è presente solo negli alimenti, ma anche nei farmaci dove è spesso presente nella lista degli eccipienti poiché ha un ottimo potere legante.

Cosa fare dunque se il farmaco in questione è unico e contiene lattosio?

Ad esempio nella condizione patologica dell’ipotiroidismo, il trattamento prevede medicinali contenenti lattosio. La levotiroxina risulta essere tra i farmaci più prescritti al mondo, abitualmente commercializzato in formulazione solida sotto forma di compresse. Questa formulazione, la più usata in commercio contiene lattosio, anche se in concentrazione inferiore a quella in grado di provocare disturbi nella maggior parte degli intolleranti al lattosio

Da qualche mese una formulazione in compresse senza lattosio, risulta ad esaurimento scorte ovvero non più prodotta dalla relativa azienda farmaceutica.
Esiste l’opportunità di passare oltre che dalla formulazione in compresse a quella liquida anche quella di passare al prodotto generico in compresse, ma senza lattosio.

In caso di ipotiroidismo, infatti, a inizio trattamento si può tranquillamente decidere di assumere il farmaco levotiroxina generico, controllando la lista degli eccipienti, ma in caso di trattamento con farmaco non generico (privo di lattosio) bisogna tenere a mente che l’AIFA consiglia di passare da un prodotto a base di levotiroxina con un analogo generico previa informazione al paziente e controllo dei valori di TSH (e della FT4 nell’ipotiroidismo centrale) dopo 4-6 settimane.

Particolare cautela deve essere riservata, in caso di sostituzione, nei pazienti dove non sono ammissibili oscillazioni nel controllo dell’ipotiroidismo come succede nelle donne in gravidanza o che stiano pianificando il concepimento; in caso di ipotiroidismo, congenito o acquisito, in età pediatrica; in caso di terapia soppressiva in pazienti con pregresso carcinoma tiroideo, soprattutto se fragili o anziani; e nei pazienti con ipotiroidismo centrale (ridotta secrezione del TSH da parte dell’ ipofisi anteriore o da una ridotta secrezione ipotalamica del TRH)