TUMORE AL SENO: 15 NUOVI PROTOCOLLI

Tumore al seno: si sperimentano farmaci innovativi nell’ambito di nuovi protocolli.

A partire da gennaio 2021 sono stati aperti all’Istituto nazionale Tumori Irccs Fondazione G.Pascale di Napoli ben 15 nuovi protocolli internazionali, che si aggiungono ai 50 già attivi, per il tumore al seno.

L’obiettivo è quello di offrire alle nostre donne le migliori terapie possibili al mondo, evitando inutili e spesso deleteri viaggi della speranza.

Fare questo a Napoli, in una sanità falcidiata da anni di commissariamento e con risorse del tutto inadeguate, non è semplice ma il risultato raggiunto è la dimostrazione che con la passione e la costanza tutto è possibile.

Lo studio Destiny B12

Tra i nuovi protocolli in corso, c’è lo studio Destiny B12 dedicato alle donne con tumore mammario metastatico Her2+, uno dei principali sottotipi di tumore al seno.

Questo studio prevede l’impiego di un nuovo farmaco molto potente, il trastuzumab-deruxtecan. Fa parte di un ‘pacchetto’ di studi su questo farmaco già attivi o in corso di attivazione presso il nostro Istituto e che fanno del Pascale uno dei principali centri di sperimentazione al mondo con questa nuova arma terapeutica.

Presso l’Istituto Pascale l’arruolamento è già in corso e dovrebbe andare avanti fino a dicembre del prossimo anno e per partecipare è necessario farsi valutare in uno dei centri presso i quali il protocollo è attivo.

Tra i centri italiani in programma di apertura ci sono altre sei importanti istituzioni oncologiche: IOV-Padova, San Raffaele-Milano, Ospedale-Prato, Policlinico-Ancona, Ospedale-Bergamo, Humanitas-Catania oltre ai principali centri oncologici in altre parti del mondo.

Lo studio Zest

Un altro protocollo sperimentale in corso al Pascale è lo studio Zest che riguarda, invece, i tumori Brca-mutati Her2- (cioè i tumori ‘ereditari’ della mammella) e quelli triplo-negativi (tutti, indipendentemente dallo stato mutazionale di Brca) appena operati.

Lo studio prevede l’impiego del farmaco Niraparib da somministrare al termine della classica chemioterapia in quelle donne che mantengano la presenza di Dna-tumorale nel sangue.

Questo Dna viene rilevato con un semplice prelievo di sangue (la cosiddetta ‘biopsia liquida’) e rappresenta, pertanto, un approccio altamente innovativo in grado di aumentare potenzialmente i tassi di guarigione in questo sottotipo tumorale altamente aggressivo.

Gli altri studi

Destiny B12 e Zest sono soltanto due dei tanti protocolli in corso, ce ne sono tanti altri, tra cui quelli nel tumore mammario in fase precoce, come l’Astefania, il Destiny B05 o il EMonarchHER destinati alle donne con tumore Her2+ e l’Alexandra, destinato a donne con tumori triplo-negativi.

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