FARMACI: VANNO ASSUNTI REGOLARMENTE ANCHE IN PANDEMIA

Covid 19 e l’elevata percentuale di pazienti che non assume correttamente i farmaci

Uno dei dati più allarmanti della pandemia è stato l’incremento significativo dell’interruzione di alcune terapie farmacologiche, che ha riguardato soprattutto gli anziani.

Dai dati dell’ultimo rapporto Osmed sull’uso dei farmaci in Italia, resta elevata la percentuale di pazienti che non assume la terapia o non lo fa nel modo corretto.

Le persone che rischiano di più di sviluppare forme gravi di Covid sono proprio i malati cronici e gli anziani. In particolare chi soffre di ipertensione, cardiopatia ischemica, insufficienza renale o diabete.

Persone che hanno bisogno di assumere regolarmente i farmaci perché la cronicità e la fragilità non si fermano.

Il fatto è che dovrebbe essere ampiamente condiviso che l’aderenza è un parametro essenziale per garantire la salute della popolazione.

La soluzione non può che arrivare dallo strumento che «certifica» che i cittadini ricevano in modo equo e appropriato quelle prestazioni e cure ritenute essenziali: il Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea (i livelli essenziali di assistenza).

Per garantire l’adempimento dei Lea, le Regioni sarebbero incentivate a investire in azioni concrete per aumentare i livelli di aderenza e lo Stato di salute dei propri cittadini.

Un indicatore sintetico, valido per tutte le patologie e facilmente implementabile dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che consenta di dare un’istantanea della qualità dell’assistenza sanitaria e di correggere il tiro laddove necessario. L’analisi puntuale delle prescrizioni e di quanto farmaco e per quanto tempo si sia ritirato sono il primo punto di partenza.